OSTEOPATIA

L’osteopatia o medicina osteopatica è un sistema di trattamento e diagnosi alternativo che si basa sulle conoscenze mediche tradizionali e le scienze fondamentalima non prevede il ricorso alla chirurgia né all’utilizzo di farmaci.

Di fatto l’osteopatia risulta una terapia complementare alla medicina classica e che attraverso il contatto manuale effettua il trattamento e la diagnosi utilizzando un approccio causale e non sintomatico (spesso la causa di un dolore si trova lontano dalla zona dolorante).

Per la medicina osteopatica il sintomo è considerato un indicatore e ci si focalizza nell’indentificare la causa scatenante alla base della comparsa dello stesso, a differenza della medicina tradizionale allopatica che si concentra nella ricerca del sintomo e nella sua eliminazione.

L’osteopatia si dimostra efficace per il trattamento, la valutazione e la prevenzione di disturbi che influenzano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, il cranio-sacrale e viscerale ed interviene su persone di tutte le età dalle donne in gravidanza, ai neonati fino agli anziani.

I principali disturbi che influenzano le persone rendendo difficoltosa una vita serena come ad esempio: stanchezza cronica, nevralgie, artrosi, lombalgie, sciatalgie, cefalee, discopatie, lombalgie, disturbi ginecologici e digestivi, otiti e sinusiti sono risolti in modo efficace dall’osteopatia.

 

STORIA DELL’OSTEOPATIA

l termine osteopatia nasce negli Stati Uniti d’America nel 1874 dal dottor Andrew Taylor Still che lo definisce così:

«Ho pensato che l’osso ("Osteon") fosse il punto da cui partire per accertare la causa delle condizioni patologiche ("Patia") ed è così che è nato il termine "Osteopatia"»
(Autobiografia di Andrew Taylor Still - 1897)

Allora la situazione medica era molto diversa da quella attuale questo insieme ad alcuni lutti in famiglia spinse il dottor Andrew Taylor Still a cercare una soluzione e un approccio alternativo alle pratiche mediche che in molti casi risultavano inefficaci oltre che quasi barbare.

Finì per adottare un approccio quasi filosofico che lo spinse ad opporsi all’uso di farmaci e alla chirurgia come rimedi principali e limitandone l’uso solo a casi in cui non ci fossero altre alternative.

Egli infatti riteneva che il corpo umano era in grado e capace di curarsi da sé, e che il compito del medico fosse quello di rimuovere ogni impedimento alle normali funzioni di ogni individuo ed inizio così a promuovere l’astinenza da alcool e droghe, uno stile di vita e un alimentazione salutare e infine, ma non per importanza, l’uso di tecniche manipolative che miglioravano le funzioni fisiologiche.

 

Da qui nascono i principi cardine dell’osteopatia che si possono quindi riassumere in:

Unità del corpo: Nell’osteopatia e nella medicina osteopatica l’individuo è considerato nella globalità utilizzando la metodologia olistica (olos in greco indica il tutto): in pratica ogni parte della persona, psiche compresa, è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura e l’equilibrio psicofisico e il benessere.

Relazione tra struttura e funzione: La sensazione di benessere del nostro corpo nasce dal corretto equilibrio tra struttura e funzione. In causa di un trauma avviene una disfunzione, ossia un variazione dell’equilibrio, che implica una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo.

Autoguarigione: Nella medica osteopatica e nell’osteopatia non è l’osteopata che cura, ma il suo ruolo è di favorire la capacità del corpo di auto guarire.

 

LE TECNICHE OSTEOPATICHE

Il trattamento osteopatico può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento. Utilizzate  indifferentemente in funzione delle necessità terapeutiche.

Una classificazione possibile è quella che fa riferimento a queste tre grandi famiglie:

Tecniche strutturali
La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea.
La specificità e la rapidità delle manipolazione consente il recupero della mobilità articolare. 
Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.

Tecniche cranio-sacrali
Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali. 
Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.

Le tecniche viscerali 
I visceri si muovono in modo specifico sotto l'influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire. Applicando una tecnica specifica, l’osteopatia permette all'organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno così corretti. Inoltre esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell'utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l'addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.